Lavora per liberare le energie delle aziende e delle persone usando le storie per mettere ordine nel loro modo di comunicare, di raccontarsi, di entrare in relazione con gli altri. Lo fa usando soprattutto i media digitali, ma solo perché da una ventina d’anni sono l’ambiente più interessante tra tutti quelli a disposizione, soprattutto se combinati con un uso narrativo degli spazi fisici (negozi, uffici, luoghi d’incontro).
Come (digital) media strategist aiuta a vedere i diversi media come punti di contatto con i clienti ideali e a capire come progettare, sviluppare e gestire nel tempo la presenza su quelli rilevanti per il mercato. Convinta della necessità di una strategia transmediale, cioè un filo conduttore che tenga insieme tutti i punti di contatto: dal sito al negozio a Facebook ai cartellini del prezzo alla scatola, al modo in cui rispondiamo alle recensioni.